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Amatrice, si al referendum per la "secessione" dal Lazio

News - Rieti e provincia

pirozziVuoi uscire dalla Regione Lazio oppure no? Questa la domanda a cui presto i cittadini di Amatrice dovranno rispondere in forma istituzionale in occasione del referendum che il Consiglio Comunale straordinario tenuto ieri sera ha deciso di indire. Bagno di folla dentro e fuori del centro culturale S. Giuseppe di Amatrice dove il consiglio si è svolto.

 La delibera è stata approvata all’unanimità dalla maggioranza con la contrarietà della minoranza che solleva dubbi formali sul voto. Tutto regolare invece per il sindaco Sergio Pirozzi che con la sua maggioranza ha fortemente voluto intraprendere l’iter richiesto dalla Costituzione per permettere ad un Comune di distaccarsi da una regione e chiedere l’annessione ad un’altra.


La strada radicale è stata intrapresa in risposta alla recente decisione da parte della Regione Lazio di declassare l’Ospedale Grifoni a “casa della salute”. Un ennesimo attacco al presidio ospedaliero vitale per Amatrice e per tutta la zona, che negli ultimi anni ha visto sempre più affievolire l’importanza data dalle istituzioni regionali e nazionali a questo istituto ritenuto invece utile e indispensabile da tutta la popolazione.

Amatrice non ci sta a perdere l’Ospedale con conseguenti risvolti anche occupazionali, così dopo la petizione online arriverà questo referendum. “Una Regione che considera presidio ospedaliero in 'area disagiata' quello di Monterotondo, Bracciano, Subiaco e non quello di Amatrice che si trova a 1000 metri d’altezza, in un’area a rischio sismico e, tolto il ‘Grifoni’, a quasi 70 km dall’altro ospedale più vicino, non ci rappresenta. Ora basta, noi ce ne andiamo”.  Queste le parole del Sindaco Sergio Pirozzi.

Poi Abruzzo o Marche? Questa la successiva domanda nel caso il percorso giunga a compimento. L’Abruzzo sarebbe un ritorno ad un recente passato e un ricongiungimento anche culturale con la Regione a cui apparteneva Amatrice prima che nel ’27 il Duce istituisse la Provincia di Rieti annettendovi i territori dei comuni dell’attuale Alto Lazio.

 
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