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Salice

Natura - Flora

SaliceIl salice è un albero con fogliame deciduo, alto fino a 10 m. I rametti sono bruni sottili e penduli, la chioma è emisferica e nell'insieme ricadente fin quasi a terra.
Specie alloctona. Originario della Cina. Ama suoli leggeri, freschi ed umidi.
Le foglie sono alterne, strette e lunghe fino a 15 cm, lanceolato-acuminate, glabre, finemente seghettate, verde vivo superiormente e più pallide inferiormente; hanno un corto picciolo.
La corteccia è bruno-rossastra, solcata.
Gli amenti fioriscono in Maggio e sono presenti prima delle foglie: quelli maschili sono gialli; quelli femminili verdi e sono portati su piante distinte (è una specie dioica).

E' molto utilizzato come specie ornamentale nei parchi dell'Europa e dell' America settentrionale, dove è spesso piantato vicino all'acqua. E' piuttosto raro come specie pura: gli alberi che si vedono sono comunemente ibridi. Pianta dioica, se ne coltiva solo la forma femminile ottenuta per talea.
Nei parchi si trova spesso anche il salice contorto, una varietà coltivata (la cultivar 'Tortuosa') della rara specie cinese nota come 'salice di Pechino' (Salix matsudana). I ramoscelli e le foglie di questa cultivar sono stranamente arricciati e contorti e l'albero raggiunge un'altezza di 12 m. Gli amenti femminili fioriscono ad Aprile dando poi luogo ad amenti fruttiferi che liberano i semi bianchi cotonosi in Giugno. Molto usato nei giardini di stile giapponese, è amato dagli architetti paesaggistici perchè, oltre all'aspetto ornamentale, è a rapida crescita e le foglie compaiono precocemente.

SaliceIl salice piangente è stato introdotto in Europa nel 1692 per essere poi classificato da Linneo come Salix babylonica rifacendosi a un versetto dei Salmi in cui si rievoca il rimpianto della patria perduta dagli Ebrei che, fatti schiavi a Babilonia, avrebbero appeso le loro arpe ai salici in segno di lutto (Salmo 176). Il riferimento di Linneo a Babilonia era puramente fantasioso perchè il salice dell'Antico Testamento non poteva essere quello cinese, ma una delle tante specie originarie del Vicino Oriente e dell'Asia Minore. Nell'immaginario popolare, i rami cadenti fino al suolo e le foglie pendule - evocando le lacrime - hanno fatto di quest'albero l'emblema del ricordo nostalgico e della malinconia.

 

 

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