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prova - I reperti - Terzo percorso

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Le strade e i Romani
Come erano costruite le strade romane
Storia della Via Salaria
La Salaria e l'Alta Valle del Velino
I reperti nell'Alta Valle del Velino
I reperti - Primo percorso
I reperti - Secondo percorso
I reperti - Terzo percorso
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I reperti - Terzo percorso

Vene Rosse
Proseguendo per la SP64 dopo Sigillo fino al km 3,300 si giunge all'inizio di un tratto di vecchia strada dismessa, percorrendo altri 300 metri ci si trova in una località detta Vene Rosse del Diavolo. Il nome è dato dalla particolare conformazione delle rocce che si trovano alla sinistra, guardando verso l'alto, di colore rossastro striato e dalla leggenda ad esse legata.

8) Alla base di queste pareti rocciose si nota un taglio pianeggiante continuo: è il piano stradale su cui passava la via Salaria. Anche queste rocce silicee furono tagliate dai Romani e qui si ammira un tratto stupefacente alto fino a 20 metri e quasi ininterrotto per circa mezzo chilometro.
Nel medioevo l'opera era talmente inconcepibile che fu attribuita a Cecco D'Ascoli, noto erudito del tempo, che l'avrebbe realizzata in una sola notte con l'aiuto del Diavolo. Cecco D'Ascoli morì come eretico ma la leggenda è ancora viva tra la gente del luogo.
Il tratto di Salaria da ammirare inizia sopra la montagnola attraversata dalla terza galleria e poi si alza notevolmente in quota fino a passare sopra al tratto di strada moderna scoperto tra la seconda e la terza galleria. Qui il piano stradale è riconoscibilissimo e lo si vede alzarsi ancora sopra la seconda galleria fino a raggiungere il vertiginoso sperone di roccia a strapiombo sulla strada dismessa e su di un'alta cascata. La strada poi gira seguendo il profilo della montagna e si va a confondere nel bosco.

Anche questo tratto di strada è raggiungibile e percorribile affrontando una piccola escursione.
Pur trattandosi di un percorso facile, è da intraprendere solo se pratici di escursioni in montagna, e si raccomanda comunque la massima prudenza, soprattutto in prossimità di burroni.

Si deve scalare la collina sotto le Vene Rosse fino ad arrivare alle rocce per poi costeggiarle verso destra. Questo tratto di escursione è insidioso poiché si deve salire e passare tra fitta vegetazione e rigogliosi cespugli.
Veduta Salaria antica, vecchia e nuovaVene Rosse
Una volta raggiunto il punto in cui il boschetto si apre, più o meno sopra l'inizio della terza galleria, il percorso diviene più visibile, libero e pianeggiante. A questo punto il piano stradale si riconosce bene e lo si vede salire costeggiando la parete rocciosa fino a raggiungere la grande rupe a picco sulla cascata che si scorge in lontananza. Qui la strada passa tra le rocce rosso pallido tagliate sulla sinistra e un precipizio impressionante sulla destra.
È affascinante fermarsi ad ammirare contemporaneamente le tre versioni di Salaria che l'uomo ha realizzato in epoche diverse e verificare che il tracciato è pressochè lo stesso: l'antica via dei Romani su cui si sta camminando, la dismessa strada Salaria realizzata a fine '800, e in mezzo alle due la moderna statale su cui ci si trova a strapiombo. 

Conci
Proseguendo il cammino si giunge sullo sperone di roccia dove la strada si allarga in un piazzale a precipizio su di una scrosciante cascata. Poco più in là la strada ricomincia la discesa ed è riconoscibilissima la carreggiata nel bosco anche grazie a una decina di conci, rimasti allineati nella loro posizione originale a testimoniare la direzione e della posizione della via che, come si vede, passava accostata al fianco della montagna.

Qui finisce questo percorso e per riscendere la cosa migliore è tornare indietro.
Ribadiamo che il percorso è abbastanza semplice ma occorre comunque la massima attenzione.

 

Clicca QUI per vedere l'inizio del percorso su google maps

Per vedere le foto del percorso archeologico visita la gallery

Fonti:

        Viaggio archeologico sulla via Salaria  di Niccolò Persichetti
        Posta nell'Alta Valle del Velino di Don Giulio Mosca
        Strade romane, storia e archeologia di Basso Patrizia
        Le strade dell'Italia romana del Touring Club Italiano
        Antiche strade - Lazio - Via Salaria di Giovanna Alvino

Appena superato lo sperone di roccia la strada prosegue ancora e qui c /


 
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