Spino nero
Natura - Flora |
Lo spino nero, o Marruca (Paliurus spina christi) è un arbusto perenne, cespuglioso, a foglie decidue, alto 1-4 m rivestito da una corteccia bruno-rossastra con rami più o meno arcuati flessibili con spine pungenti, formate da stipole legnose, lunghe 5-8 mm, rigide, acutissime, ineguali, la più lunga diritta,la più breve ricurva, mentre quelle di recente sviluppo presentano un accrescimento a zig -zag. Lo spino nero è distribuito in Italia in tutto il territorio, esclusa la regione Valle d'Aosta dove non è più ritrovata. Esotica naturalizzata nelle seguenti regioni Piemonte,Trentino-Alto Adige e Marche. Lo spino nero abita in zone collinari fino 500 m, su pendii soleggiati, ma su terreni freschi anche argillosi, formanti cespugli, siepi e barriere lungo il perimetro di fossati. Il nome della specie "spina-christi" sembra abbia riferimento biblico, infatti si riporta: intrecciarono una corona di spine e gliela posero sul capo durante la crocifissione e si presume sia stata realizzata dall'intreccio di rami di questo arbusto. Lo spino nero è una specie commestibile officinale. In fitoterapia i suoi frutti usati in infusione hanno proprietà diuretiche, depurative, contribuiscono alla eliminazione degli acidi urici ed hanno interessanti proprietà ipoglicemizzanti. In cosmesi si ottengono preparati per il trattamento di pelli grasse. Il frutto è commestibile ed ha un sapore acidulo, che richiama quello della mela essiccata. I frutti tostati e macinati venivano usati in sostituzione del caffè come surrogato. E' anche una discreta pianta mellifera. In passato lo spino nero formava siepi impenetrabili che venivano usati quali sistemi anti-intrusione per cascinali, ville di campagna e come barriere, quali recinzioni naturali per bestiame e greggi impedendo così l'accesso nei campi coltivati. |