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Santa Rufina

La chiesa più antica del di Posta è quella di S.Rufina (vecchia) sulla strada verso Bacugno. pare sia stata costruita sui ruderi di un tempio della dea Vacunea.

La chiesa, del XII secolo, si presenta come un piccolo edificio a navata unica con abside percorsa esternamente da semicolonne.

Questa chiesa è citata dalla Bolla pontificia del 1153 di papa Anastasio IV, dove erano elencate 61 pievi dipendenti dalla diocesi di Rieti.

La costruzione attuale non è l'originaria. Lo testimoniano la presenza di una grande lastra utilizzata per la costruzione dei gradini del presbiterio e la piccola lapide vicino che è evidente abbiano avuto in precedenza ben altro utilizzo e collocazione. La chiesa attuale è un rifacimento integrale di una precedente, iniziato nel 1137 e terminato con la consacrazione dell'altare nel 1184. Altre manipolazioni sono poi intervenute, ad esempio l'innalzamento del tetto, fino all'ultimo restauro che ne ha assicurata la conservazione.

Le occupazioni militari e l'abbandono fino ai nostri tempi ne hanno determinato il decadimento e lo sfacelo.

È ancora possibile però ammirare elementi di prestigio artistico ed architettonico. All'interno affiorano tracce di un affresco databile tra il XVI e il XVII secolo, di stile molto semplice.

Le parti originarie architettoniche più antiche sono di grande valore e si distinguono bene dalle successive ricostruzioni: l'altare, l'abside all'esterno, la parete verso il fiume e il retro.

Santa Rufina

Fino al 1993 era ancora presente, all'interno della chiesa un bellissimo arcone absidale dipinto, purtroppo trafugato. Sappiamo che vi erano anche dei capitelli figurati, descritti nel 1931 dal Martinori e anch'essi scomparsi, simili come tipologia ai capitelli con figure di evangelisti tetramorfi della cripta di San Giovanni Leopardo a Borgorose, databili al XII secolo.

La chiesa ha due lapidi che ci dicono molto sulle origini della chiesa.
Una piccola, incuneata nel gradino del presbiterio, ma che in principio doveva essere incastrata in una parete, riporta la seguente iscrizione:

A.D. MCXXXVI(I)
PTS.ARCHIPBT HOC OP.S
FIERI IVSSIT VIVAT I D.

Che tradotto significa: nell'anno del signore 1137 l'arciprete Pietro fece fare questa opera. Viva il Signore.

La lapide è importante perché permette di risalire al tempo della costruzione o ricostruzione e perché la parola "arciprete" dimostra che la chiesa era parrocchiale quindi che c'era una chiesa precedente: infatti se c'era l"arciprete" c'era già una chiesa.

L'altra lapide è murata all'ingresso. È del 7 ottobre 1184 e ricorda la consacrazione di due altari: uno in onore di S.Rufina, l'altare maggiore, e l'altro di S.Tommaso martire. La cerimonia avvenne alla presenza dell'abate Senebaldo, unitamente alle massime autorità religiose della zona, tra le quali Dodone, Vescovo di Rieti, Transerico, Vescovo di Spoleto e l'abate del monastero di San Salvatore Maggiore Gentile.
A ricordo di quell'avvenimento fu decretata un'indulgenza di un anno e quaranta giorni per i pellegrini che si fossero recati nella chiesa per il giorno dell'anniversario. Questo a dimostrazione dell'importanza della chiesa. 

La chiesa di S.Rufina è la chiesa madre del Comune di Posta ed è un'opera d'arte, patrimonio religioso, civico e artistico.

 

 

Dove si trova: Posta

Fonti: Posta nell'Alta Valle del Velino di Don Giulio Mosca
         Articolo di Roberto Giordano, periodico "Archeologia" del Gruppo Archeologico Romano, luglio 1998