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La notizia è rassicurante allontanando il pericolo di disagi enormi e gravissime conseguenze economiche per la già svilita zona dell’Alta Valle del Velino.
Certamente risparmiato ai pendolari e a tutti gli abitanti della zona il gravoso pericolo di dover percorrere le disagevoli strade alternative per L’Aquila o per Leonessa nel caso si dovesse raggiungere il capoluogo Rieti o solo la vicina Antrodoco.
Rimane comunque la realtà di una situazione disagevole per gli automobilisti costretti a perdere almeno un quarto d’ora nelle peggiori delle ipotesi in cui si trovino entrambe i semafori verdi e magari il passaggio a livello ferroviario chiuso.
Intanto lo scorso weekend, in concomitanza delle festività pasquali, nell’orario di maggiore afflusso di automobili a causa del rientro dei vacanzieri verso le rispettive città si sono registrate file anche di un’ora prima che arrivasse la polizia stradale a regolamentare più adeguatamente il traffico.
Un inconveniente inammissibile e inconcepibile in una epoca di mobilità veloce in cui certe situazioni finiscono per disincentivare turismo e commercio di cui invece tanto bisogno hanno le nostre zone.
Rimane nella popolazione il dubbio e il rammarico che tanto disagio sia già il prezzo dell’aggressione barbarica subita dalla Via Salaria e da tutto il paesaggio naturale delle Gole del Velino a causa dei lavori di ampliamento della strada e anche dei profondi scavi eseguiti per il passaggio del nuovo gasdotto.
Vedremo tra qualche decennio forse se tutto questo porterà dei reali benefici o solamente il risparmio di tre/quattro curve e un paio di minuti nel tragitto Antrodoco-Posta, per il momento solo tanto sconcerto e sfiducia.
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