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«Esprimiamo forte preoccupazione in merito a quanto annunciato dal senatore Cicolani sulla stampa locale in merito al completamento di alcune infrastrutture viarie ed in particolare alla ripresa dei lavori di adeguamento della Salaria per L’Aquila». Lo dichiarano dall'Associazione PosTribù Onlus.

«Non una parola è stata spesa negli ultimi mesi in merito all’ordinanza di sospensione dei suddetti lavori all'altezza del bivio di Micigliano,

emessa dalla Soprintendenza Regionale il 21 luglio 2010. La stessa ordinanza, notificata al Comando dei Carabinieri di Antrodoco e al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma, prevede inoltre il ripristino dei luoghi in base agli artt. 28, 160, 169 del D.Lgs. 42/2004».

«Ci risulta davvero impossibile comprendere - aggiungono da PosTribù - come nulla si sia mosso nonostante il Comune di Micigliano abbia ricevuto, già nel 2009, due notifiche per ottemperare alle prescrizioni autorizzative. Eppure all’inaugurazione dei lavori, proprio all’Abbazia dei Santi Quirico e Giulitta (X sec.), c’erano tutti i rappresentanti istituzionali e nessuno poteva non sapere che quel vincolo era insormontabile. Invece gli “sponsor politici” dell’opera hanno pensato che l’Abbazia si potesse sormontare nel vero senso della parola e così, piuttosto che realizzare un vero adeguamento della Salaria, si è optato per un “ottovolante” del costo di 28 milioni di euro. Poi è arrivata l'interdittiva antimafia alla SAFAB s.p.a. e a seguire quella alla S.A.F.A.B. s.p.a.. Ora si parla di una nuova società "ripulita" nel suo consiglio di amministrazione, ma il punto è un altro: chi deve ripristinare i luoghi?».

«Non ci resta che rivolgerci al Prefetto - proseguono dalla Onlus - chiedendo che venga rispettata la legge dalle istituzioni che per prime dovrebbero dare il buon esempio, così come noi cittadini siamo tenuti a fare nella vita di tutti i giorni pur nelle difficoltà economiche a cui proprio questa politica scellerata delle grandi opere ci ha costretto. I governi nazionali, la Regione Lazio e gli Enti locali tolgono i soldi alla scuola, alla sanità, ai servizi sociali, al trasporto e privatizzano l’acqua, ma i soldi per opere inutili e devastanti li trovano sempre. Ora - concludono - trovino i soldi anche per la demolizione dello scempio di Micigliano, dando lavoro agli operai in cassa integrazione».

da "Il Giornale di Rieti"  www.ilgiornaledirieti.it