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Valle Scura

Il dissesto idrogeologico di Valle Scura incombe su Sigillo di Posta.

Tra i paesaggi e le zone di montagna dell’Alta Valle del Velino più suggestive, incontaminate e attraenti era sicuramente annoverata la Valle Scura. La stretta via solcata dal Torrente scura che si incunea tra le pendici del Monte Terminillo per giungere all’abitato di Sigillo è una via percorsa da escursionisti di tutti i generi che offre vedute mozzafiato e una ricchezza di flora e fauna invidiabile anche dai parchi nazionali più blasonati. Una potenziale risorsa turistica ed economica che attendeva solo di essere messa a regime e che invece oggi rischia di perdere le sue caratteristiche peculiari per addirittura mettere a repentaglio l’integrità dell’ecosistema e la stessa sicurezza degli abitanti di Sigillo.

La centrale idroelettrica costruita a valle del Torrente scura rischia di intaccare notevolmente il sistema paesaggistico e idrogeologico della zona e numerosi sono gli allarmi a riguardo. A questi si aggiunge oggi un rapporto comparso sul Piano Provinciale Di Protezione Civile della Provincia di Rieti col quale si denuncia l’elevato rischio geologico e idraulico del luogo.

Di seguito l'estratto del piano:

"Il Torrente scura  si sviluppa in una valle molto stretta coprendo un dislivello di circa 800 m
fino a confluenza con il Velino nei pressi di Sigillo nel Comune di Posta. Lo sviluppo
lineare è di circa 6 Km e garantisce una portata minima in tutto l'anno.
CRITICITA' RISCONTRATE: l'alveo, fortemente in erosione, ha subito in epoca passata
un drastico intervento di consolidamento con sistema a briglie misto in pietra e palificate.
In tempi recenti, pur avendo ormai raggiunto l'equilibrio idraulico con conseguente
tombamento degli sbarramenti (in parte ricostruiti e implementati nel tempo), il corso
d'acqua si è allargato, trovando altri percorsi e dunque divagando verso le sponde. Questo
fenomeno, qualora non arginato e corretto con interventi di canalizzazione, potrebbe
provocare l'innesco di quegli stessi fenomeni franosi in sponda che si è potuto evitare fino
ad oggi.
L'evento più critico per l'abitato di Sigillo risulta comunque essere quello legato al possibile
distacco di un corpo in frana, innescatosi recentemente e che potrebbe scivolare in alveo
provocando uno sbarramento del torrente. Tale fenomeno potrebbe poi evolvere verso un
collasso improvviso che provocherebbe un'onda di piena, associata a colata detritica, che
si riverserebbe proprio sull'abitato di Sigillo."

Piano Provinciale Di Protezione Civile della Provincia di Rieti

Da Rietinvetrina del 21/01/2015: http://rietinvetrina.it/sigillo-rischio-geologico-e-idraulico-molto-elevato/

A ottobre del 2012, nel corso delle ricerche in atto, inerenti la geologia e la geomorfologia del bacino del T. Scura, risalendo la valle dalla confluenza con il f. Velino, a monte dell’abitato di Sigillo, abbiamo localizzato la presenza in sinistra idrografica di un rilevato artificiale, allungato parallelamente al corso del torrente per un centinaio di metri, largo circa 30 m e con spessore superiore al metro. Il rilevato era costituito da materiale alluvionale: blocchi, ciottoli, ghiaie e sabbie.

Ho segnalato, con un esposto al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Rieti, il rischio connesso alla possibile mobilitazione di centinaia di metri cubi di materiale lapideo a seguito di improvvisi eventi di piena del T. Scura. La presenza del rilevato aggravava il quadro di dissesto geologico idraulico che interessa il bacino del T. Scura, con elevato rischio per l’abitato di Sigillo.

A novembre 2013 la situazione geologico-idraulica non era cambiata, di conseguenza ho segnalato alla Prefettura di Rieti, al Sindaco del Comune di Posta e al Commissario Straordinario della Provincia di Rieti il rischio di mobilitazione, per improvvisi eventi di piena del T. Scura, di centinaia di metri cubi di materiale lapideo sistemato a monte dell’abitato di Sigillo.

A luglio del 2014 il Dirigente del VI Settore-Difesa del Suolo-Risorse idriche della Provincia di Rieti Dott. Maurizio Rosati mi scrive testualmente:

– i lavori relativi alla “Sistemazione Idraulica del Fosso di Vallescura” sono tuttora in corso;

– i rilevati in sinistra idrografica (tra la 2^ e la 3^ briglia provengono dagli scavi in atto per la risagomatura dell’alveo, e sono compatibili con il progetto approvato in data 03.03.2005 dalla scrivente autorità idraulica, e andrebbero celermente completati;

– per quanto attiene invece alla situazione a monte dell’area interessata dal cantiere attuale, si ribadisce la pericolosità dei movimenti franosi in atto in destra idrografica, in quanto riattivandosi potrebbero temporaneamente sbarrare il flusso del torrente con pericolosissimi Accumoli di acqua e detriti.

Infatti, con l’eventuale loro improvviso cedimento si convoglierebbero a valle portate ben oltre i 51 mc./sec. Previsti nel dimensionamento delle opere di difesa in corso di realizzazione con conseguenze gravissime.

Lo stesso dicasi per la briglia collassata sempre al di fuori dell’attuale area di intervento.”La situazione attuale, di seguito descritta, è contenuta nella relazione che ho trasmesso alla Procura della Repubblica – Tribunale di Rieti – Sezione Polizia Giudiziaria in data 20 dicembre 2014, a seguito di sopralluogo effettuato, su invito della stessa Procura della Repubblica, con l’Isp. Massimo Piccioli della Sezione di Polizia Giudiziaria, con il Sindaco di Posta, il Vicesindaco e l’Assessore, e con il Comandante Isp. Claudio De Marco e gli Agenti della Stazione del Corpo Forestale della Stato di Posta:

“Premesso che:

– la “Pronuncia di Valutazione d’Impatto Ambientale e d’Incidenza”, datata 27 luglio 2011, a firma Arch. Fernando Olivieri, Dott. Paolo Menna e Ing. Giuseppe Tanzi, non prende in considerazione e in esame gli effetti devastanti causati dall’evento alluvionale del 2-3 dicembre 2010 che ha colpito la Valle Scura, si limita a segnalare i fenomeni di dissesto relativi agli eventi alluvionali del dicembre 1999 (Sabatini, 2000) e attesta nel Quadro di Riferimento Ambientale – Geomorfologia e idrografia dell’area in esame : “Lungo il tracciato della condotta ai adduzione e nelle aree interessate dalle opere in progetto, infatti, non sono stati rilevati gravi fenomeni di dissesto in atto”;

– la Valle Scura è compresa nella Zona Sismica 1 (Nuova classificazione sismica della Regione Lazio), la zona sismica più pericolosa, in cui possono verificarsi fortissimi terremoti;

– a oggi, la Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) del Comune di Posta (Unità Amministrativa Sismica – UAS di Posta), microzonazione sismica di livello 1, non risulta pubblicata nell’Elenco UAS per Provincia della Regione Lazio (http://www.regione.lazio.it/rl_ambiente/?vw=contenutidettaglio&id=217);

– è da valutare se effettivamente la traversa di derivazione dell’impianto idroelettrico, così come progettata e costruita, sostituisce in tutto o in parte la funzione delle briglie preesistenti, inserite nel più vasto disegno di sistemazione idraulica della Valle Scura, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato nel dopoguerra intorno agli anni ’60;

– i documenti ufficiali relativi alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto idroelettrico in fase di realizzazione lungo l’asta del T. Scura, attestano che l’impianto cesserà di funzionare nei “periodi estivi” e nel “periodo estivo” (cfr. Relazione tecnica del 2 maggio 2011 relativa alla procedura di Valutazione d’Incidenza, a firma Dott. Alessandro Serafini Sauli e Dott.ssa Marina Rabagliati, pag. 2 e 3).

Poiché l’estate astronomica inizia il 21 giugno (solstizio d’estate) e termina il 23 settembre (equinozio d’autunno), l’estate meteorologica comprende il periodo 1 giugno – 31 agosto e l’estate solare il periodo 1 maggio – 31 luglio, il funzionamento dell’impianto idroelettrico, con la chiusura di ogni attività nei periodi estivi, cesserà annualmente dal 1 maggio al 23 settembre; il complesso dei fenomeni di dissesto in atto lungo l’asta del T. Scura, le numerose frane attive, evidenziate dall’ IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), dall’ AbT (Autorità di Bacino del Fiume Tevere), dagli studi recenti e dalle ricerche in corso del Servizio Geologico d’Italia – ISPRA in collaborazione con il CNR, lo stato fatiscente delle briglie posizionate lungo l’asta torrentizia, alcune delle quali distrutte dalle ultime piene,  l’accumulo e l’anomala sistemazione di ingenti volumi di materiale alluvionale subito a monte dell’abitato di Sigillo, impongono la revisione degli interventi di sistemazione idraulica, partendo da una verifica della pericolosità idrogeologica estesa a tutto il bacino idrografico del T. Scura, in considerazione dei recenti eventi alluvionali del 15-16 dicembre 1999 e del 2-3 dicembre 2010.

E ancora, è da verificare con attenzione, anche alla luce degli effetti dell’evento alluvionale del dicembre 2010, se sussistano le condizioni di sicurezza per la realizzazione dell’impianto idroelettrico: la traversa in c.a./ briglia di derivazione è stata realizzata in un’area interessata da evidenti dissesti e la centrale idroelettrica, in fase avanzata di costruzione, è ubicata sulla sponda sinistra del T. Scura, subito a valle della 2^ briglia. Inoltre è da specificare il/i periodi annuali di cessazione del funzionamento dell’impianto idroelettrico.

Sponda destra del T. Scura – nicchia di distacco al piede della frana in corrispondenza della briglia distrutta dall’evento alluvionale del dicembre 2010, sostituita dalla traversa in c.a. della Hydrowatt spa (foto 31/01/2011).

In particolare, come ho già segnalato alle Autorità competenti e pienamente in accordo con i risultati del Piano Provinciale di Protezione Civile di Rieti, confermo che l’abitato di Sigillo, perimetrato dal PAI a rischio idraulico e da frana molto elevato, è attualmente esposto seriamente a inondazione per improvvisi eventi di piena che potrebbero mobilitare ingenti volumi di materiale con conseguenze disastrose.”

Da Rietinvetrina del 21/01/2015: http://rietinvetrina.it/sigillo-rischio-geologico-e-idraulico-molto-elevato/