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AMATRICE - Il commissario ad acta alla sanità del Lazio, Filippo Palumbo, disponibile a salvare il Grifoni di Amatrice dalla riconversione in residenza sanitaria assistita, stabilita dal Piano Bondi.L’obiettivo è stato annunciato nell’incontro di ieri con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Per raggiungerlo, si punta a delocalizzare posti letto di riabilitazione e lungodegenza dall’area romana ad Amatrice.

Inoltre, è stata delineata la possibilità di attivare posti letto per la chirurgia post bariatrica, progetto caro al sindaco del comune montano, che ne aveva condiviso la realizzazione con il manager Asl, Rodolfo Gianani. Questo è quanto scaturito ieri pomeriggio. Fondamentale, il ruolo giocato dal prefetto, Chiara Marolla, che ha spiegato al funzionario del governo le peculiarità dell’ospedale, a cominciare da quella orografica.
Pirozzi ha ribadito a Palumbo le sue perplessità sulla soppressione degli 8 posti letto di medicina: del punto di primo soccorso, del laboratorio analisi e della specialistica evidenziati nel Piano Bondi. Perplessità che ha allargato alla successiva riconversione dell’ospedale in residenza sanitaria assistita, poiché la stessa risulterebbe «antitetica e antieconomica». Motivo? Esiste una Rsa presso il Comune di Borbona, distante soli 15 chilometri da Amatrice. Costata circa 3 milioni di euro, la struttura è stata oggetto di una gara da parte del Comune, vinta dal San Raffaele, il quale sta aspettando soltanto l’accreditamento regionale per avviare l’attività riabilitativa. Pirozzi ha sottolineato, inoltre, che la chiusura del reparto di medicina del Grifoni, così come è stato trasformato nel 2010 dal decreto 80, sulla scorta dei dati del bilancio consolidato Asl 2011, non porterà nessun beneficio economico alla Regione, ne tanto meno alla Asl. Secondo dati recenti, il reparto avrebbe una mobilità attiva extraregionale del 31,4%, con un guadagno, in termini economici, di circa 200 mila euro l’anno. Intanto, la prossima settimana, Palumbo incontrerà Gianani, anche se per il futuro della sanità reatina bisognerà attendere il nuovo consiglio.

Da: Il Messaggero Rieti del 29/01/13